Giorno 13 Ottobre 2015 è andata in scena, presso i locali dell'Università per stranieri "Dante Alighieri" di Reggio Calabria, l'ottava edizione della "Giornata Europea del Dialogo Interculturale", manifestazione promossa in oltre 400 città europee da Intercultura Onlus e dalle altre Associazioni consorelle riunite nell’Efil (European Federation for Intercultural Learning) e a cui hanno preso parte diversi giovani italiani e stranieri che hanno riempito l'aula Magna dell'Ateneo stesso.
A dare inizio all'evento è stato il Rettore della facoltà Salvatore Berlingò che con una citazione in latino dell'Ariosto: "Parva sed apta mihi" (Piccola, ma adatta a me), ha voluto rimarcare con orgoglio quelle che sono le peculiarità dell'Università, si piccola, ma capace di inglobare in sé tanta varietà linguistica e culturale. Il Rettore ha poi continuato promuovendo il dialogo interculturale e auspicando in chiusura, in questo periodo particolarmente difficile, un recupero da parte di tutta l'Europa dell'identità mediterranea.
L'incontro è andato avanti con gli interventi delle professoresse Maria Liuni ed Elisa Vermiglio (entrambe docenti presso la facoltà) che hanno illustrato i corsi attivi e per gli stranieri e per gli studenti italiani, e quindi quelli che sono i compiti e gli obiettivi di un Ateneo che si occupa della formazione di assistenti sociali, insegnanti ed interpreti, oltre che ad accogliere e istruire studenti stranieri provenienti da ogni angolo del mondo.
Dopo la breve visione di un video su Intercultura a prendere la parola è stata Francesca Costantino, Presidente del centro Intercultura di Reggio Calabria, a quest’ultima è toccato il compito di introdurre le colleghe e responsabili del centro, in ordine: Rosamaria Malafarina, Chiara Caracciolo, Fiorella Icona, Alessandra Culino, Chiara D’Alessio, Francesca Campolo e Caterina Marra. A trasparire dalle parole dei vari membri di Intercultura è stato un forte entusiasmo e un incredibile voglia di fare, a testimonianza di un’ attività capace di regalare un esperienza formativa unica per chi vi partecipa.
Il punto centrale dell’evento è stato guidato dalla conduttrice e referente Unicef Alessandra Tavella la quale tramite la proiezione di alcune immagini e l’ausilio di un giochino, che ha coinvolto i ragazzi in sala, ha cercato di rompere quelli che sono i pregiudizi che un po’ tutti abbiamo verso l’altro, verso il diverso, verso lo straniero. A contribuire a tutto questo ci hanno pensato anche i ragazzi del programma interculturale che tramite i loro interventi hanno reso partecipi delle loro esperienze i presenti. Ragazzi provenienti da Honduras, Bulgaria, Messico, Filippine, Islanda, Bolivia, Nuova Zelanda, Thailandia e Usa.
Al termine della manifestazione abbiamo raccolta alcune delle voci dei protagonisti: Chiara D’Alessio una delle volontarie ha detto: “Noi aspettiamo sempre questi momenti per far conoscere Intercultura. I ragazzi sia che stanno qui che all’estero abbiano dato una visione di intercultarità. E’ bellissimo vedere tutti quanti sono immersi in questo mondo”.
Costantino Francesca, Presidente del centro Intercultura di Reggio Calabria: “Intercultura è in vita da 65 anni. L’obiettivo è di cercare uno scambio-dialogo con gli scambi individuali e di classe. Si occupa dell’inserimento dei ragazzi all’interno delle famiglie evitando gli stereotipi i pregiudizi che si hanno in quei paesi che non ancora non conosciamo. Abbiamo una rete di 60 paesi per creare un filo conduttore che ci porti verso la pace soprattutto in questo periodo. Noi volontari sono formati da seminari di formazione e convegni, dato che l’associazione è affiancata da una fondazione. Temi come l’identità italiana, stereotipi e pregiudizi vengono battute queste barriere dal dialogo intercultura”. Alla domanda su quale aggettivo per identificare le esperienze la Costantino ha rilasciato: “Stare a casa si ha l’opportunità di conoscere il mondo senza muoversi”.
Paolo Minuto docente nei corsi per stranieri: “E’ una giornata utile per l’incontro di studenti diversa provenienza, ma in particolare Intercultura è un’esperienza dove noi abbiamo portato alla conoscenza anche agli studenti italiani. Somiglia all’Erasmus solo che è prodotto da studenti liceali in preparazione alla vita universitaria necessaria e utile a questa età prematura. Abbiamo favorito questa esperienza pratica proprio con questi obiettivi”. Il Professore alla domanda se vi sarà una nuova edizione il prossimo anno ci ha rilasciato: “Questo è l’inizio di una lunga collaborazione aggiungendo qualcosa di quello che loro fanno. E’ inutile salire sul treno in corsa, ma importare i nostri vagoni e magari con una nostra matrice per aiutare questo treno ad essere più ricco e più veloce”.
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