direttore Prof. Pasquino Crupi
con la presidenza del Prof. Salvatore Berlingò
Gli intellettuali calabresi, da quando ha inizio la civiltà letteraria italiana, hanno di continuo operato dentro di essa: nel Medioevo, nell'Umanesimo, nel Rinascimento, nel Barocco, nell'Arcadia, nell'Illuminismo, nel Neoclassicismo, nel Romanticismo, nella Scapigliatura, nel Verismo, nel Crepuscolarismo, nel Decadentismo, nell'Ermetismo hanno dato segno della loro presenza e, in più occasioni, segno di presenza e d'importanza decisiva. Ne deriva immediatamente l'immagine e la sostanza di una Calabria nient'affatto separata dalla cultura nazionale, oltre che da quell’europea, ma con l'una e l'altra sempre in fervido contatto in tutti i campi del sapere umano. Questo è indubbio.
Ma altrettanto indubbio è che il lungo cammino degli intellettuali calabresi è stato ridotto, nell'immaginazione della critica letteraria oggi, a pochissime tappe, segnalate dai soli nomi di Gioacchino da Fiore, Tommaso Campanella, Corrado Alvaro. C'entra in tutto questo la disinvoltura della storiografia centro-urbana, ma c'entra anche la condizione miserrima in cui è stato tenuto il patrimonio librario della Calabria letteraria.
Da lunghi secoli i classici della letteratura calabrese non sono stati più pubblicati. Giacciono dispersi in tutte le biblioteche italiane: Napoli, Roma, Firenze, Venezia, Milano, Bergamo. E un manoscritto di Giovanni Maurello Cosentino è rinvenibile soltanto nella Biblioteca Nazionale di Parigi. Da qui la mancata conoscenza e l'ingenerarsi del grave pregiudizio di una Calabria barbara perché priva di cultura, la quale, al più, per generosità di correnti marine, può vantare quasi esclusivamente il trionfale trofeo dei bronzi di Riace.
Sono assai più numerosi, invero, i bronzi di carta, non dovuti al gioco delle acque, ma al genio dei calabresi, che, per istruirsi e istruire, hanno camminato per l'Italia e l'Europa. Si tratta, dunque, di riportare alla luce questi bronzi di carta per consentire, a questo modo, la ricostruzione, su fonti documentali, della cultura calabrese, che non è tutta magnogreca, e non si ferma alla Magna Grecia dopo della quale non ci sarebbero stati che secoli di decadenza, appena sfiorati da alcun torri di giustizia, come lo sono, nella magnifica espressione d’Alvaro, Gioacchino da Fiore e Tommaso Campanella. Il malanno della nostra cultura non è la sua sterilità. E' la sua mancanza di circolazione.
Per tutti questi motivi l'Università per Stranieri Dante Alighieri si carica dello storico progetto di ripubblicare le opere di tutti gli intellettuali calabresi, che hanno manifestato la loro attività letteraria dal Duecento ai primi trent'anni del Novecento.La realizzazione del PROGETTO "I classici della letteratura calabrese" è affidata al prof. Pasquino Crupi, pro-rettore dell'Università per Stranieri di Reggio Calabria, autore della monumentale " Storia della letteratura calabrese ", Cosenza 1993-1997.
Il Presidente del Comitato tecnico-scientifico del Master in epigrafe e Pro-Rettore Vicario, esaminata la richiesta dell’Ing. Alberto Muritano, direttore organizzativo del Master sopra indicato, ritenuta valida la relativa motivazione, autorizza la proroga di scadenza delle iscrizioni al 04.04.2014.
Quanto qui disposto verrà portato a ratifica degli organi accademici competenti.
Il Presidente del CTS del Master MASEM
Pro-Rettore Vicario
Prof. Antonino Zumbo
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